La missione Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), con il significativo contributo dell’Italia attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e diverse università italiane, ha rilasciato i primi dati scientifici relativi alle sue osservazioni dei campi profondi, svelando dettagli senza precedenti sull’Universo primordiale.
Le nuove immagini e i dati raccolti rappresentano una finestra straordinaria sulla struttura su larga scala del cosmo, offrendo una visione dettagliata della formazione ed evoluzione delle galassie. In appena una settimana di osservazioni, Euclid ha individuato oltre 26 milioni di galassie, alcune delle quali distano fino a 10,5 miliardi di anni luce dalla Terra.
Un aspetto rivoluzionario di questa missione è l’impiego combinato di intelligenza artificiale e citizen science, che ha già permesso la classificazione di oltre 380.000 galassie e l’individuazione di 500 oggetti candidati come lenti gravitazionali. Questi strumenti avanzati consentono un’analisi rapida ed efficiente di un’enorme quantità di dati, accelerando le scoperte astronomiche.
Oltre alle galassie, i dati rilasciati comprendono ammassi galattici, nuclei galattici attivi e fenomeni transitori, elementi fondamentali per comprendere le forze invisibili che modellano l’Universo. Le immagini rivelano chiaramente come le galassie si organizzano in filamenti giganteschi, formando la cosiddetta rete cosmica, una struttura vasta che collega le galassie e gli ammassi attraverso materia visibile e oscura.
Questa prima tranche di dati rappresenta solo l’inizio della missione di Euclid. Nei prossimi anni, il telescopio spaziale continuerà a osservare il cielo, ampliando la nostra conoscenza dell’Universo. Entro il 2030, Euclid avrà mappato un terzo dell’intero cosmo, raccogliendo informazioni cruciali che trasformeranno il nostro modo di comprendere la materia oscura, l’energia oscura e l’evoluzione dell’Universo.
Il contributo IAPS alla missione
Il nostro istituto è orgoglioso di contribuire a questa impresa scientifica straordinaria. VIS è infatti uno dei due strumenti a bordo del telescopio spaziale Euclid ed è proprio la sua camera ad alta risoluzione ad aver trasmesso alcune delle immagini più grandi mai ricevute da un satellite astronomico!
Il team, guidato da Anna Maria Di Giorgio, lavora all’unità di controllo e ha sviluppato il software di bordo per VIS, permettendo la gestione e l’elaborazione dei dati trasmessi a Terra.
Congratulazioni aGiovanni Giusi, Maria Farina, Scige Liù, Andrea Russi ed Emanuele Galli per il lavoro straordinario!